Call for papers: L’avvento del regime fascista un secolo dopo. In memoria di Giovanni Sabbatucci (1944-2024)

Nel 2025 ricorre il centenario di quello che convenzionalmente viene riconosciuto come l’avvento del regime fascista. Negli anni successivi all’affermazione del fascismo come movimento politico, culminata nella Marcia su Roma, e soprattutto a partire dagli anni Trenta, il fenomeno fascista divenne oggetto di svariate interpretazioni, che non cessarono neppure dopo la fine ufficiale del regime innestato sul Regno d’Italia, nel 1943, e dopo la sconfitta della Repubblica fascista nel 1945. A cominciare dall’interrogarsi circa che cosa fosse realmente il fascismo. Non esiste infatti fenomeno politico dell’età contemporanea che più di altri abbia registrato interpretazioni contrastanti, provenienti da discipline le più diverse: non solo la storia, ma anche la scienza e la teoria politica, la filosofia e la psicologia sociale, l’antropologia politica, la sociologia dei fenomeni politici.
L’obiettivo di questa call che prende spunto dal doveroso omaggio da rendere a uno dei più accreditati storici italiani del fascismo, è di aggiornare il panorama delle interpretazioni da un lato e, dall’altro, di ripercorrerne alcune del passato, per verificare se abbiano esaurito il loro programma ermeneutico, ovvero se siano ancora in grado di offrire nuove letture del fenomeno fascista, con particolare riguardo agli anni che lo hanno caratterizzato nella sua cristallizzazione politico-istituzionale in regime, legato inscindibilmente alla figura di Benito Mussolini, ma forse con questa non del tutto identificabile.

3 gennaio 2025

Il termine di scadenza per la sottomissione degli articoli, da indirizzare a redazione.rivistapolitica@gmail.com,
è il 31 agosto 2025.

Lingue: italiano, inglese

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Call for papers: In ricordo di Francesco Carnelutti (1879-1965). A sessant’anni dalla scomparsa

«E degli altri miei libri, scritti da ultimo, che sembrano estranei al diritto, si sappia che vi sono invece, nella loro genesi, intimamente congiunti: io non sono un giurista che, a un certo punto della vita, presogli fastidio del diritto, s’è dato a filosofare; la mia filosofia, se è tale, è nata dall’amore, non dal disamore per il diritto o meglio per la sua scienza e si sono l’una e l’altra sorrette a vicenda» (F. Carnelutti, Teoria generale del diritto, Foro italiano, Roma, 1946²).

A sessant’anni dalla sua scomparsa (8 marzo 1965), occorre ri-meditare il magistero di Francesco Carnelutti, con l’intento di far emergere controluce l’evoluzione del suo formidabile ingegno – animato da un metodo universale –, nonché dimostrare – assunto il diritto come «scienza di tutte le cose» – l’intima congiunzione tra i suoi scritti che evadono dal diritto e quelli, invece, strettamente giuridici.

Questa call invita gli studiosi delle più diverse matrici disciplinari a misurarsi con i trasversali interessi del Maestro friulano, specie per quelli non ancora del tutto esplorati: la ricostruzione degli etimi del lessico giuridico, i temi bioetici, i rapporti tra il diritto e la religione, la letteratura, il cinema, la musica; la deontologia forense, l’eloquenza, la teoria generale del diritto e quella – necessariamente prodromica – «della realtà», comprendente, tra l’altro, le nozioni di fatto, metodo, concetto, sapere, ordine, interesse, verità, spazio e tempo.

 

30 settembre 2024

Il termine di scadenza per la sottomissione degli articoli, da indirizzare a redazione.rivistapolitica@gmail.com, è l’8 marzo 2025.

Lingue: italiano, spagnolo

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