Editoriale – Lorenzo Scillitani, Ivo Stefano Germano
In omaggio al riconoscimento tributato in sede nazionale, che avvalora un’attività editoriale giunta ormai al suo quinto anno di vita con l’accreditamento ANVUR di Politica.eu come Rivista scientifica per l’area 12 – Scienze giuridiche, questo numero è occupato, nella sua prima parte, da un contributo di storia del diritto e da uno di filosofia del diritto: il primo, dedicato da Enrico Genta Ternavasio ai Diplomatici britannici nel Regno di Sardegna, prende in esame, nel contesto di una visione dinamica delle relazioni internazionali, l’evoluzione dei complessi rapporti diplomatici tra i Regni di Inghilterra – dal quale emerge in particolare la figura del diplomatico inglese sir James Hudson – e di Sardegna, in un’epoca compresa tra Antico Regime e Restaurazione; il secondo, elaborato da Salvatore Amato con riferimento ai nessi filosofici fra trascendenza e immanenza nella teoria della legalità, a partire dalla costante analogia tra Dio e lo Stato rinvenibile nel pensiero giuridico, mette le opposte tesi di Schmitt e di Kelsen alla prova, radicale, della lettura di Kierkegaard e di Freud in ordine all’ipotesi teoretica di un’obbligazione fondamentale alla base del processo decisionale tipico del diritto.
In ideale continuità tematica con questo secondo lavoro, e nel solco tracciato dal numero precedente, Politica.eu riapre il suo spazio a testi di autori classici, col dichiarato proposito di riproporre, questa volta, un filosofo italiano, come Giovanni Gentile, che esattamente un secolo fa consegnava a una rivista denominata Politica le sue riflessioni intorno ai rapporti fra politica e filosofia. Ne dà motivo la ripresa, non estemporanea, di una segnalazione formulata a suo tempo da Augusto Del Noce, e la crescente attenzione dedicata all’opera gentiliana da Emanuele Severino.
In occasione della ricorrenza del centenario della Rivoluzione russa, la pubblicazione dello scritto di Stefano Caprio sull’idea di rivoluzione permanente offre lo spunto per il lancio, contestuale all’uscita di questo numero, di una call for papers centrata su Rivoluzioni. A partire dalla Rivoluzione russa ad oggi: storia e analisi di concetti filosofici, politici e giuridici fondamentali, che sarà destinata al Quaderno 2019, terzo in programma di una serie che sta osservando una periodicità biennale.
Chiudono il numero note di lettura storico-sociologica delle emozioni, formulate da Paolo Iagulli, e una comunicazione, che Michele Rosboch condivide con Alexander Linnikov, relativa alla preziosa attività culturale svolta dal Centro Studi Vasilij Grossman, che ha propiziato l’adesione collaborativa di uno studioso russo, già noto in Italia, a questa Rivista.
Si dà infine notizia che è in corso di elaborazione una call for papers per un numero speciale, che sta per essere lanciata nell’imminenza della pubblicazione del prossimo numero, rivolta a I diritti del più debole.
Lorenzo Scillitani
Ivo Stefano Germano