Ragioni e forme della politica nell’età contemporanea

 

Farò alcune (poche) considerazioni sui problemi che lo studio del pensiero politico incontra confrontandosi con la democrazia, cioè con una forma o un sistema politico che da quando ha assunto tale definizione non solo è stato (come è ancora oggi) «divisivo» per i suoi protagonisti, rappresentando, già nel V secolo a. C., il conflitto dei ceti elevati contro il potere (cratos) del popolo (demos), ma ha sempre respinto classificazioni rigide da parte dei suoi interpreti.Un sistema, cioè, che per la sua sussistenza pretende sempre, da un lato, il difficile esercizio pratico di princìpi astratti (dalla libertà all’uguaglianza, alla giustizia sociale, alla partecipazione, ecc.) e, dall’altro, richiede il definirsi e articolarsi di istituzioni depersonalizzate e, in realtà, sempre scarsamente adeguate a rappresentare la cosiddetta sovranità del popolo.

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Editoriale – Politica e (post)democrazia

Tokyo, Parigi, Pechino. A distanza di un anno circa dall’inizio dell’avventura della nostra Rivista tre fatti (di diverso tenore, gravità e rilievo) inducono a riflettere sull’ipotesi di una promozione di una cultura politica umanistica così come indicato dal manifesto di Politica.eu.

Andando con ordine: il governo giapponese ha approvato di recente un documento atto a limitare le lauree «improduttive», dirottando la gran parte dei finanziamenti sui corsi e sulle ricerche applicate e tecnico-scientifiche.

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