Per una nuova civiltà politica umanistica – ragioni di un’iniziativa editoriale
La Politica è tanto una possibilità teoretica di verità, quanto una necessità pratico-operativa.
L’uomo, per realizzare socialmente la coesistenza, deve lottare contro la forma di male che è rappresentata dalla forza intesa quale legge naturale del più forte. Per fare questo, egli deve sottomettere la forza all’autorità politica, garantendo così, con la giustizia delle leggi, i diritti necessari all’esercizio della libertà personale, nel perseguimento del bene comune di un popolo unito.
La Politica è quindi importante, anzi importantissima. Ma, nell’esperienza storica, individuale e collettiva, non è la cosa più importante. Certamente più importanti sono l’elemento religioso, l’amore, la famiglia, la filosofia, l’arte, la letteratura, in particolare la poesia. La Politica può essere decisiva per la storia delle persone, della società, delle istituzioni, delle nazioni, dell’umanità ma, senza l’amore, senza la religione e la teologia, senza la filosofia e le scienze, non può attingere i suoi scopi, né adempiere la sua funzione, né adoperare adeguatamente i suoi strumenti essenziali: le leggi costituzionali, civili, penali, processuali, amministrative; le leggi giuridiche relative agli interventi pubblici per la sicurezza, la difesa, la giurisdizione, l’uguaglianza, l’equità e le dovute perequazioni in una prospettiva di progressivo miglioramento sociale, economico, civile, culturale.
La Politica è per l’uomo, non il contrario. Pertanto, l’uomo deve poter sempre esercitare un controllo diretto sulla Politica, imponendole il primato dell’appartenenza sociale e nazionale di tutti i cittadini, e il principio della loro partecipazione attiva alla vita politica: è la cittadinanza a dover fare la politica, e non viceversa. Potere politico e cittadinanza attiva hanno il compito di cooperare a scongiurare la soggezione pre-politica, l’indifferenza preter-politica, l’arbitrio dell’anti-politica, che preparano il ritorno alla violenza naturale.
I Politici sono le guide incaricate dal popolo di coniugare la forza, contro la forza, con la libertà e la giustizia, il potere con la cittadinanza. Ne deriva un primato dell’antropologia, e dell’etica (per Kant, la politica non può muovere un passo senza aver prima reso omaggio all’etica), sulla politica: si tratta di un primato da sostenere con una ontologia, ed eventualmente con una metafisica, filosoficamente ispirate.
Essenziale alla Politica è il diritto, non solo in quanto suo principale strumento, ma anche in quanto aspetto decisivo della finalizzazione della politica alla messa in atto di una convivenza civile improntata alla pace. È solo grazie al diritto, infatti, che l’autorità politica si precisa come legittima, ossia come autorità istituzionalmente consentita perché si instauri un ordinamento di giusta legalità e di Stato di diritto, nel quale le leggi regolano i rapporti fra poteri distinti, fra cittadini e poteri, fra i cittadini stessi.
La Politica è un sistema imperfetto, ma sempre perfettibile: come diceva Jaspers, essa cerca di organizzare il non-organizzabile, ovvero la libertà in comunicazione. La Politica implica dunque che ci siano sempre minoranze, in ogni possibile senso, da rispettare e tutelare, e che ci siano sempre rinnovati bilanciamenti, aggiustamenti, perequazioni in rapporto agli inevitabili imprevisti e novità della Storia. In particolare, la Politica viene interpretata nella sua piena capacità di assicurare il bene comune da un sistema democratico, impostato essenzialmente sulla libertà, individuale e associativa, e sulla fiducia, e aperto alle istanze pluralistiche che la società esprime. Per cui la vera politica, che usa la forza a favore dei più deboli o dei meno forti e contro i prepotenti, è per definizione popolare, tale da essere pensata, e messa alla prova, in un nesso essenziale e decisivo con la democrazia pluralista, nella misura in cui garantisce il rispetto, la tutela, la promozione dell’elemento personale, nei molteplici e variegati contesti formativi nei quali questo si sviluppa.
Ri-animare la Politica nelle sue ragioni fondanti, senza pregiudiziali verso orientamenti ideali e culturali, attraverso i contributi più disparati a una approfondita riflessione sui temi e sui problemi che la agitano, vuol essere uno dei primi intenti di questa iniziativa editoriale, dedicata senza mezzi termini alla Politica in quanto tale, e perciò a una Civiltà politica rinnovata nei suoi presupposti umanistici e nelle sue motivazioni ideali, criticamente aggiornata nei suoi metodi e nelle sue pratiche, rivitalizzata nelle sue prospettive di fondo.
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La Direzione
Michele Rosboch
Lorenzo Scillitani